giovedì 16 giugno 2016

PREPARASI SOTTO TUTTI I PUNTI DI VISTA

A cura del dott. Viceconti (Fisioterapista)

E’ importante evidenziare come le persone che passano alle ultra, tendenzialmente abbiano superato i 35/40 anni di età. Ne consegue che i tempi di recupero sono molto diversi e che a volte programmare allenamenti troppo intensi non solo rischia di essere poco efficiente, ma può aumentare la probabilità di infortuni dovuti all’usura (tendinopatie, dolore rotuleo, fascite, fratture da stress).

La tecnica di corsa è un’altro aspetto molto importante da considerare perché il running  è uno sport altamente usurante e se la biomeccanica del movimento non è corretta il corpo può trovare dei “compensi” su brevi tratti, ma è facile intuire che un seppur minimo errore (ad esempio un appoggio errato) ripetuto nel tempo, ad esempio 60.000 volte (quindi circa 60 km), o semplici incrementi della velocità e del ritmo di corsa, possono portare a importanti sovraccarichi funzionali. Il corpo inoltre va abituato a un chilometraggio più ampio e non sempre si rispettano i tempi per il giusto adattamento: in letteratura è stata ben stabilita l’importanza della progressione nel kilometraggio.

Molti runner aumentano i carichi degli allenamenti senza un’opportuna guida di un preparatore atletico o di un fisioterapista specializzato; farlo senza le necessarie basi scientifiche e metodologiche che invece la disciplina richiede se non si vuole incorrere in errori e quindi in possibili infortuni, può voler dire dover interrompere gli allenamenti e a volte addirittura rinunciare agli obiettivi agonistici programmati.

Ecco quindi spiegate le insorgenze delle problematiche muscoloscheletriche più diffuse: di seguito la classifica delle 10 patologie più diffuse. A farla da padrone è sicuramente la sindrome del dolore femoro-rotuleo, uno dei disturbi più frequenti tra i 22 e i 38 anni e due volte più frequente nelle donne, seguita dalla sindrome della bendeletta ileo-tibiale e dalla fascite plantare.

In tutti e tre i disturbi citati la componente biomeccanica è sicuramente di rilevante importanza, come riportato dalla letteratura scientifica che, a tal proposito, suggerisce l’esecuzione di un’accurata analisi e di utili supporti terapeutici (anche mediante l’utilizzo di apparecchiature video e feedback audio/visivi).

Infortuni                                                 Frequenza
Sindrome da dolore femoro-rotuleo        16.5%
Sindrome della bandelletta ileo-tibiale     8.40%
Fascite plantare                                       7.80%
Sindrome da stress tibiale                       8.94%
Tendinopatia rotulea                                4.80%
Infortuni del gluteo medio                        3.50%
Fratture da stress della tibia                    3.30%
Infortuni dei muscoli flessori                     2.29%

Le ultramaratone hanno la caratteristica unica di disputarsi in condizioni climatiche e su terreni molto variabili e diversi, soprattutto nelle gare a tappe, e quindi, ad esempio, anche le superfici di gara su cui si andrà a correre (asfalto, sterrato, sabbia, fondo misto, ecc..) non sono affatto da trascurare ed  è importante tenerne conto durante il programma di preparazione di un evento agonistico. Non è sempre possibile ovviamente ma ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutare l’atleta. Ad esempio, se è abitudine correre su asfalto e si decide di correre su sterrato, sarà necessario abituare alcuni distretti, come ad esempio il piede e la caviglia alle diverse sollecitazioni, e andrà tenuto conto anche del diverso impegno muscolare richiesto. A tal proposito può essere utile praticare alcuni esercizi cosiddetti propriocettivi, ovvero di equilibrio, che hanno lo scopo di “allenare” la sensibilità del distretto piede-caviglia alle continue variazioni degli appoggii e dei gradi articolari.

Per chi vuole cimentarsi nelle corse sulla sabbia può essere utile allenarsi, se si ha la possibilità, nella neve (alta massimo 10-15 cm) in quanto può simulare l’impegno richiesto nei deserti ad esempio. La sabbia dei deserti infatti si presenta sotto diverse consistenze, proprio come la neve: a volte è compatta e ci si può correre senza problemi, a volte è caratterizzata da un primo strato duro che si spezza all’appoggio e fa sprofondare per alcuni cm, altre volte è morbida e correre diventa davvero molto difficile. Per tutti questi terreni (sabbia e neve sopratutto) è importante tenere in considerazione la tecnica di corsa che deve cambiare e “adeguarsi” al terreno. Molti runner tendono a “spingere” in avanti cercando di impiegare più forza nelle falcate provocando un consumo energetico maggiore e il rischio, inoltre, di procurarsi degli infortuni come quelli da sovraccarico funzionale degli adduttori o del muscolo ileo-psoas (condizioni cliniche meglio note come pubalgia). Su questi terreni è consigliabile quindi “accorciare” il passo e aumentare le cadenze, cercando di minimizzare l’impegno muscolare nella progressione della marcia:  potremmo dire, per rendere più chiaro il concetto, che è più importante tenere in considerazione   i parametri di frequenza e velocità dei passi piuttosto che la forza muscolare espressa ad ogni singolo passo. In questo caso aumenterà probabilmente il battito cardiaco ma si eviteranno dannosi sovraccarichi.

E’ raccomandato inoltre includere altri fattori ambientali, che saranno poi riscontrabili in gara, nel programma di allenamento, come ad esempio la presenza di salite e di dislivelli impegnativi o di particolari condizioni climatiche. Infine ogni atleta dovrebbe eseguire uno programma di prevenzione e di rinforzo specifico e personalizzato (soprattutto dei muscoli dell’anca e della coscia) come parte integrata e indispensabile della preparazione fisica, sia nei periodi di pausa invernale come momento migliore in preparazione agli obiettivi stagionali, sia come “mantenimento” durante tutta la stagione.


Una razionale pianificazione dell’allenamento a lungo termine, tenendo in considerazione molteplici aspetti quali l’età, le esperienze passate (da quanto tempo si corre ad esempio), la modalità del carico e i recuperi, è sicuramente il modo migliore per iniziare la preparazione a una ultramaratona e in generale alle competizioni podistiche. E’ fondamentale pensare al recupero come parte integrante dell’allenamento e non va vissuto come un “senso di colpa” : il corpo ha bisogno di sano riposo per avere il tempo di compensare i lavori svolti. Una volta creata la pianificazione degli allenamenti è bene tenere presente che l’allenamento così chiamato  “qualitativo” (cioè un allenamento mirato che ha lo scopo ben preciso di far lavorare l’organismo con un determinato obiettivo al fine di ottenere un risultato prestabilito) può essere molto utile ad allenare al massimo regime un atleta in un’unità di tempo ridotta. Le ripetute fatte su mille metri, ad esempio, sono un classico allenamento molto utile che ha una durata complessiva non estrema di circa 60/70′. Per allenare una gara lunga è perciò sensato pensare a degli allenamenti di qualità.

articolo tratto http://www.trailrunning.it/

domenica 29 maggio 2016

LO STRESS OSSIDATIVO NELLE ULTRA MARATONE

Autore:Enrico Ponta
Biologo Nutrizionista  Evidence-based sport nutrition

Molto spesso parlando di nutrizione sportiva nelle gare di endurance ci si focalizza sull’alimentazione nella finestra di tempo prima e durante la performance, in una prospettiva di adeguato rifornimento energetico.
Se questo può forse essere sufficiente nella corsa su medie distanze, non colpisce il centro della problematica quando invece si tratta di maratone ed ultramaratone. In questa dimensione, un organo su tutti è alla base di un equilibrio delicato, sia biochimico che nervoso: l’intestino.
La funzionalità dell’intestino non dipende solo dalla velocità di assorbimento dei nutrienti, poiché esso rappresenta un organo cruciale sotto numerosi aspetti, tra cui quello della modulazione dello stato infiammatorio. La permeabilità della barriera intestinale in condizioni di salute è estremamente rigida nel determinare il passaggio di sostanze dal canale intestinale al sangue.
Uno sforzo prolungato per ore o giorni consecutivi, come nel caso di una gara a tappe, si traduce in un “invecchiamento temporaneo” della barriera intestinale, le cui maglie perdono la loro capacità di filtro dei nutrienti. Il risultato è un maggiore passaggio di allergeni e tossine nel torrente circolatorio, con conseguente aumento dello stato infiammatorio durante la gara e nei giorni successivi.
Proprio come succede a un setaccio vecchio e liso, allo stesso modo un intestino infiammato a causa di uno sforzo acuto non riesce più a distinguere tra sostanze desiderate e nocive, assorbendo entrambe le tipologie in maniera indiscriminata.
Lo stress ossidativo a carico dell’organismo a questo punto sale a picco e il danno non è più rimediabile perché la somministrazione di antiossidanti risolve solo una piccola parte della catena di eventi dannosi innescati.
La ricerca si sta indirizzando verso strategie che limitino a monte l’aumento di permeabilità della barriera e quindi lo stress conseguente (raffreddamento pre-gara del corpo, iper-idratazione, ottimizzazione del periodo di acclimatamento, training), anche per evitare che la ripetizione nel tempo di danni acuti per la partecipazione a più ultramaratone non sfoci nella condizione cronica nota come Leaky Gut Syndrome, letteralmente sindrome dell’intestino colabrodo.
Affrontare un’ultra in una situazione in cui la microflora intestinale non è in equilibrio o è anche solo parzialmente compromessa, rischia di sfociare in un danno acuto ancora più grave a carico della barriera intestinale. Le tecnologie oggi a disposizione ci permettono di analizzare lo stato della microflora, valutando l’equilibrio delle specie batteriche presenti (http://mymicrobiota.it/).
Nei mesi che precedono un’ultramaratona e nel periodo di avvicinamento, è  auspicabile integrare con probiotici e fermenti lattici: questo non solo in una dimensione preventiva dei meccanismi descritti precedentemente , ma anche in un’ottica di maggior efficienza energetica degli integratori assunti durante la gara.
I sintomi gastro intestinali, aspetto comune degli sport di endurance, caratterizzano molto di più il running rispetto ad altre tipologie di sport. Inoltre compaiono molto più frequentemente in uno stato di disidratazione rispetto alla normo-idratazione.
In uno studio sui partecipanti a un triathlon, il 93% ha riportato problemi alla parte superiore del tratto digerente (nausea, vomito, eruttazione, gonfiore), mentre il 60% dei partecipanti di una 100 miglia ha dichiarato problemi sia al tratto superiore (nausea in primis)  sia inferiore (crampi e diarrea).
Nelle gare a tappe l’insorgenza dei problemi gastrointestinali statisticamente colpisce gli atleti soprattutto nei primi 1-2 giorni, in una sorta di processo di adattamento dell’organismo alle difficoltà della gara. Alimentazione e idratazione vanno in questi termini di pari passo, poiché una disidratazione parziale predispone all’insorgenza di nausea e vomito, e pregiudica la capacità di assumere gel e integratori.
E’ quindi opportuno integrare acqua, sali e carboidrati in maniera estremamente frequente e regolare, cercando di non superare un quantitativo di carboidrati superiore ai 60g ogni ora di gara (che corrisponde al limite di assorbimento medio del nostro intestino); dosi superiori a questa soglia possono facilitare l’insorgenza di sintomi gastrointestinali.
L’iponatremia da attività fisica è la condizione in cui i livelli di sodio nel sangue sono inferiori a 3,1 g/L durante la competizione o nelle 24h successive. Sintomi iniziali molto generici, come nausea, vomito e mal di testa, sono riscontrati in oltre un quinto degli atleti ultra americani. Il peggioramento della condizione acuta, abbastanza raro, può sfociare in danni gravi al sistema nervoso centrale ed essere causa di coma o morte per edema cerebrale.
Seppur trascurata, è la causa a cui è stata ricondotta la morte di 6 atleti negli ultimi anni tra USA e Gran Bretagna.
L’eccessiva diluizione del sodio (componente del comune sale da cucina) nel sangue durante uno sforzo fisico prolungato rappresenta una minaccia per chi utilizza semplice acqua per la reidratazione.
Infatti durante un’ultramaratona le perdite non riguardano esclusivamente liquidi ma anche una massiccia componente salina, che va reintegrata progressivamente. La diluizione dei fluidi corporei non compensata può infatti ripercuotersi sulla funzionalità del sistema nervoso centrale e originare l’iponatremia.

Assolutamente sconsigliate, non solo in questi casi ma in tutto il periodo di allenamento dell’atleta, sono le acque iposodiche e ipomineralizzate. Il trattamento dell’iponatremia acuta è rappresentato dall’assunzione di soluzioni ipertoniche, spesso in grado di risolvere i sintomi di confusione mentale e nausea nel giro di 30 minuti. Nei casi più gravi la somministrazione avviene attraverso infusione endovenosa di soluzione isotonica.
( articolo tratto da trailrunning.it)

lunedì 9 maggio 2016

Infinity Space ITALY 2016


Venerdì 1 / sabato 2 / domenica 3 LUGLIO 2016



Posina/Tonezza/Lavarone/Posina

ESCURSIONE NON COMPETITIVA

Infinity_Space_ItalyUna prolungata escursione di 3 giorni sulle montagne Veneto/Trentine, che si percorre quasi interamente per sentieri e carrarecce montane.
La linea organizzativa prevede un percorso idoneo al “Buon Escursionista” che per definizione si intende in buona salute e ben allenato alla pratica della montagna.
Il percorso si snoda attraverso i sentieri delle nostre prealpi, con un dislivello positivo di 5127 m. Dalla partenza da Posina a 422 m si arriva a toccare un’altitudine massima di 2001m costeggiando cima Mandriolo.

tutte le info cliccando qui
Altimetria-Infinity-IT

lunedì 2 maggio 2016

MiniTrail Camp 30 aprile - 1 maggio 2016

Un G R A Z I E grande come una casa, come la “casa” che ci ha ospitato per due giorni sull’Altopiano della Vigolana.
Immagine incorporata 1Grazie a Cristina Bailoni e alle amiche meravigliose dell’associazione di promozione sociale Orizzonti Comuni - Paola, Karin, Ylenia, Natasa, Franca, Roberta, Laura - per l'instancabile e sorridente ospitalità e supporto logistico al Centro Giovani Rombo che è risultato versatile, accogliente e idoneo alla situazione e si è dimostrato ancora una volta un polo sociale di riferimento per l'intera comunità dell’Altopiano della Vigolana… e non solo!
Grazie a Donato Bortolameotti, Mauro Andreatta, Roberta Casagranda, Ivan Scartezzini per il prezioso aiuto nell'organizzazione sia della parte amministrativa, che di quella pratica e... sul campo!
Grazie a Marco Bianchini, per il simpatico intermezzo “geografico-paesaggistico” del sabato pomeriggio al campo di MTB.
Grazie a Alberta Miori, per il divertente laboratorio di realizzazione delle barrette energetiche, slurp ;-)
Grazie a Cristiano Campestrin, grande atleta, ma anche astrofilo ed esperto di scienze naturali, per averci accompagnato nella suggestiva ed emozionante uscita in notturna, e per averci raccontato appassionanti fiabe astronomiche prima della nanna.
Grazie a Anna Lacchia, per aver risposto al volo alla nostra richiesta dell'ultimo minuto di accompagnare qualche amico in passeggiata durante la nostra uscita di domenica.
Grazie a Simone Wegher, il campionissimo, per averci accompagnato nell'uscita di domenica mattina con preziosi consigli per i nostri campioncini in erba.
Grazie a Lorenzo Spettoli, David Parolin e Matteo Parolin, per l'importante aiuto nella ricognizione dei percorsi, e per l'accompagnamento dei gruppi durante le uscite.
Grazie a Federica Gilli, per la coinvolgente presentazione finale sull'importanza e il valore del movimento.
Grazie a Selena e a “zia Laura” per le simpatiche spille con gli animaletti e relativi biscotti.
Grazie anche a Marco Facchinelli che voleva accompagnarci sui sentieri, ma è rimasto bloccato a casa influenzato.
Grazie a tutte le mamme (e ai papà) per le squisite torte che hanno addolcito le merende, ma anche per aver creduto in noi, per averci dato fiducia ed aver lasciato liberi i propri figli di provare, faticare, stringere i denti e gioire durante questi due giorni di corsa sui sentieri.
Infine, un immenso grazie soprattutto a voi bambini e ragazzi, che siete stati i veri protagonisti di questo CAMP. Grazie per aver vissuto con tanta passione questa esperienza, che ci auguriamo rimarrà nei vostri cuori e nei vostri ricordi come un mattoncino prezioso per la vostra crescita.
Abbiamo ideato e condiviso questo progetto "correndo" tutti insieme sullo stesso sentiero di pensieri e di sogni. E il sogno si è fatto realtà. Ora la strada è tracciata e non si può far altro che percorrerla scoprendo assieme nuove avventure ed opportunità.
Elisabetta, Alberto, Matteo e tutto lo Staff di MiniTrail
hanno collaborato:
Centro Giovani Rombo - https://www.facebook.com/centrogiovanirombo
CC Senza Freni - https://www.facebook.com/Senza-Freni-1982801091945066
GS Valsugana - https://www.facebook.com/GS-Valsugana-Trentino-1619024528…/…
Scuola MTB Vigolana -https://www.facebook.com/scuolamountainbikevigolana
Consorzio Turistico della Vigolana https://www.facebook.com/vigolana/
Vigolana trail - https://www.facebook.com/vigolanatrail
Comune dell’Altopiano della Vigolana
Trentino Trailrunning - https://www.facebook.com/TrentinoTrailRunning
Spirito Trail www.facebook.com/SPIRITO-TRAIL-270194442059
Azienda Agricola Stefano Bianchini (grazie per gli ottimi succhi 100% mela)
Sport Molinari (grazie per i simpatici gadget)

sabato 30 aprile 2016

PIETRO TRABUCCHI INCONTRA IL PUBBLICO

Il 2 maggio, presso la sala Consiliare a Sommacampagna(Vr) , in Via Carlo Alberto si terrà un incontro con INGRESSO LIBERO  dove l'autore del libro "Resisto dunque sono" , ossia Pietro Trabucchi, parlerà di "Mente e Sport di resistenza".

L'incontro è fissato per le ore 20,30.
CLICCA  QUI O SULL'IMMAGINE PER SAPERNE DI PIU'


giovedì 28 aprile 2016

Newsletter Ecomaratona del Chianti - n° 3/2016

Ecomaratona del Chianti


Perchè partecipare all'Ecomaratona del Chianti ? 
.... partecipare all' Ecomaratona del Chianti per il piacere di visitare un luogo bellissimo, dove si vive bene e si può gustare il buono di un territorio stupendo...guardare per credere !!

(video realizzato dall’agenzia Ascreus)

Verso i 300 iscritti all’Ecomaratona del Chianti
Attenzione crescente per la decima edizione del 15-16 ottobre
Il 30 aprile scade la prima tariffa agevolata per partecipare

A sei mesi dal via, sono quasi 300 gli iscritti all’Ecomaratona 2016, in programma il 15 e 16 Ottobre a Castelnuovo Berardenga. Un risultato straordinario che testimonia il crescente interesse per l’evento irrinunciabile in terra di Siena dell’autunno sportivo e non solo. L’appuntamento con la decima edizione riveste anche un significato di particolare importanza, perché contribuirà a celebrare i trecento anni del Consorzio del Chianti classico, con l’inedita partenza dallo scenario da favola del Castello di Brolio ed un percorso interamente nuovo.

Per favorire chi si iscrive con largo anticipo, abbiamo promosso quote differenziate in base alla data di adesione. Il primo scaglione temporale si chiuderà sabato 30 aprile: la tariffa di iscrizione all’Ecomaratona è di 35 euro ancora per pochi giorni, poi si passerà a 40 euro fino al 16 settembre. Nell’ultimo mese, fino cioè alla data di partenza, si salirà al prezzo pieno fissato a 50 euro. Analoghe scansioni temporali valgono anche per la Chianti Classico Trailda 21 km e per la Trail Del Luca da 14 km. Nel primo caso la quota è 20 euro fino al 30 aprile, 25 fino al 16 settembre, 30 euro fino alla partenza. Nel secondo la cifra a salire è 15-20-25 euro con gli stessi limiti di date.

È invece previsto il numero chiuso a 700 partecipanti per "Passeggiando per cantine" (apertura iscrizioni 1 Maggio e modulo di iscrizione su www.ecomaratonadelchianti.it) e a 300 per la Arceno nordic walking di 11 km (sul sito www.collinetoscanenordicwalking.it,informazioni al numero 347 2978265). Per l’Ecopasseggiata da 10 km, infine, iscrizioni direttamente a Castelnuovo Berardenga nel pomeriggio di sabato 15 o la mattina di domenica 16.


L'Ecomaratona del Chianti sempre con voi..

Informiamo tutti i nostri lettori che grazie alla partnership con Runner & Benessere da oggi è possibile acquistare online una delle nostre bellissime maglie "Ecomaratona del Chianti" marchio Diadora cliccando QUI.
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Allora cosa aspettare ? Porta "Ecomaratona del Chianti" sempre con te e "correre non sarà mai più naturale di così" !!

Per informazioni sulle iscrizioni cliccare QUI 
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Per assistenza è possibile contattare il Comitato Organizzatore tramite i seguenti canali :

• assistenza live online direttamente da sito web www.ecomaratonadelchianti.it
• ticket web su portale dedicato accessibile al linkhttps://ecomaratonadelchianti.deskero.com/registration
• mail info@ecomaratonadelchianti.it o iscrizioni@ecomaratonadelchianti.it
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